Depressione
A tutti può capitare di sentirsi giù, ma la depressione è qualcosa di più di un’intensa tristezza. La depressione è un malessere totale e silenzioso che sembra non avere mai fine, ma è un’esperienza dalla quale è possibile uscire.
A tutti può capitare di sentirsi giù. Si può essere tristi per molte ragioni: la perdita del lavoro, la fine di una relazione, la morte di una persona cara, una malattia, o anche semplicemente perché le cose non vanno come desideriamo.
È assolutamente normale essere tristi di tanto in tanto, soprattutto in risposta ad alcuni eventi particolarmente negativi, il problema è quando la tristezza diventa qualcosa di più: non più solo un’emozione passeggera dovuta ad alcune circostanze, ma un modo di vivere e vedere la vita che diventa totale, dove tutto è sofferenza e non esiste più speranza, una trappola dalla quale non si riesce ad uscire.
Quando la tristezza diventa depressione.
Una persona depressa tende a sperimentare frequentemente uno stato di intensa tristezza o insoddisfazione accompagnato da una perdita di interesse e piacere nello svolgimento delle normali attività di ogni giorno. Chi soffre di depressione, inoltre, presenta constantemente pensieri estremamente negativi e pessimistici, in particolare rispetto a se stessi e al proprio futuro.
Le emozioni che proviamo non nascono per caso: sono il risultato del nostro modo di vedere e interpretare cosa ci accade. Così, se pensiamo che un determinato evento possa rappresentare qualcosa di particolarmente negativo per noi, è normale sperimentare un’emozione “negativa” come la tristezza. Il problema è che la depressione è come un paio di lenti scure che ci fanno vedere tutto nero: il modo in cui vediamo noi stessi, gli altri e il mondo attorno a noi è filtrato da queste lenti, e tutto ciò su cui portiamo lo sguardo apparirà oscuro, negativo, difficile.
E quando è così che vediamo il mondo, come possiamo sentirci se non molto, molto tristi?
Sintomi della depressione
L’esperienza della depressione non è la stessa per tutti: c’è chi ne sperimenta i sintomi in maniera acuta, con delle fasi molto intense ma limitate nel tempo, chi in maniera cronica, anche con forme più leggere ma caratterizzate da peggioramenti ciclici.
I sintomi possono variare da persona a persona, anche se la diagnosi può essere la stessa. In generale, però, è possibile individuare alcuni sintomi caratteristici della depressione.
Le emozioni e gli stati d’animo che vengono tipicamente sperimentate da una persona che soffre di depressione possono essere: tristezza, disperazione, angoscia, insoddisfazione, senso di colpa, senso di vuoto, senso di impotenza e perdita della speranza.
I pensieri della persona con depressione rispecchiano una visione negativa di se stessi (con pensieri di autosvalutazione e autocritica), del mondo e del proprio futuro. È presente una tendenza alla ruminazione (cioè un pensiero centrato sul proprio malessere e sull’analisi delle possibili ragioni e soluzioni), così come delle difficoltà nel concentrarsi o nel pensare, nel prendere decisioni o nella risoluzione di problemi. Possono anche essere presenti pensieri legati alla morte o al suicidio.
Tra i comportamenti tipici della depressione troviamo: tendenza al pianto, frequenti lamentele, comportamenti passivi e scarsa cura di sé, tendenza all’isolamento e riduzione dei rapporti sociali e affettivi, tentativi di suicidio.
Altre caratteristiche della depressione sono la diminuzione o la perdita di motivazione, piacere o interesse nelle attività, affaticabilità e perdita di energia, agitazione o rallentamento psicomotorio, disturbi del sonno, perdita o aumento di peso, mancanza di desiderio sessuale, disturbi e dolori fisici.
Vivere con la depressione
La depressione non è semplicemente una tristezza molto intensa. Non basta cercare di far forza alla persona, perché spesso la persona di forza sente di non averne più. Non basta “far passare la nottata”, perché la notte appare infinita.
Nei periodi di maggiore intensità, ogni giorno appare vuoto e senza senso, un sofferenza continua che viene proiettata fino al domani, e al giorno dopo ancora, e a quello successivo. Senza speranza che qualcosa possa cambiare.
Nulla più interessa, nulla più dà piacere. È difficile anche solo pensare o concentrarsi, figurarsi il resto. Lavorare o studiare diventa quasi impossibile.
Le altre persone, anche chi più ci è vicino, appaiono sempre più distanti, incapaci di capire cosa si sta provando. Pian piano ci si allontana dal partner, dai figli, dagli amici. Ci si allontana da se stessi: non importa più prendersi cura del proprio aspetto, dell’alimentazione, del riposo. Nulla più importa.
Non resta che guardarsi dentro e vedere tutto il male che c’è, con un occhio a un passato fatto di delusioni, fallimenti, perdite e colpe, e un occhio al futuro, un paesaggio desolato di dolore senza fine.
Uscire dalla depressione
La psicoterapia cognitivo comportamentale ha ampiamente dimostrato la sua efficacia nel trattamento dei disturbi depressivi, anche se nelle forme più gravi si consiglia l’associazione con un trattamento psicofarmacologico.
Ciò che è importante da capire nella depressione è in che modo la persona è imprigionata nella malattia. Aiutarla a prendere consapevolezza dei circoli viziosi che la tengono in trappola è uno degli obiettivi di una psicoterapia cognitivo comportamentale, la terapia che ha mostrato maggiore efficacia nel trattamento dei disturbi depressivi. Una volta compresi i meccanismi che mantengono in vita e nutrono la malattia, è possibile contrastarli e liberarsene con gradualità attraverso un percorso finalizzato a:
acquisire nuove modalità di pensiero: ciò che pensiamo incide su ciò proviamo, quindi soltanto imparando un nuovo modo di pensare i propri pensieri è possibile contrastare la tendenza di una persona con depressione a vedere tutto nero, a incolparsi o a criticarsi eccessivamente
riprendere le normali attività quotidiane: un passo alla volta, a partire dalle attività che una volta erano fonte di piacere e soddisfazione, l’obiettivo è riattivarsi in modo da contrastare la tendenza all’inattività che genera e mantiene viva la depressione, ritrovando nel frattempo la forza e la motivazione per tornare a svolgere le attività di sempre e prendersi cura di se stessi e del proprio benessere
imparare nuove strategie e abilità: scoprire nuovi modi di risolvere i propri problemi, di gestire le emozioni o di comunicare con gli altri può aiutarci ad affrontare in maniera più efficace e funzionale quelle situazioni che ci fanno stare male e che forse, in passato, hanno giocato un ruolo nell’insorgenza della malattia
Considerazioni finali
A questo punto però è doveroso fare due considerazioni finali sul trattamento della depressione.
Innanzitutto, anche se la psicoterapia cognitivo comportamentale è di gran lunga la forma di trattamento più studiata ed efficace per la cura della depressione, va ricordato che nelle forme più gravi e persistenti è spesso necessario affiancare alla psicoterapia un intervento farmacologico appropriato.
Secondo, una persona che ha sofferto di un disturbo depressivo può presentare una vulnerabilità alla ricaduta. Fortunatamente, la psicoterapia cognitivo comportamentale pone particolare attenzione nella prevenzione delle ricadute: alcune nelle nuove abilità da apprendere in terapia riguardano proprio l’imparare a riconoscere e gestire i primi segnali di un nuovo episodio depressivo, in modo da ridurre questo rischio. Esistono inoltre diversi protocolli terapeutici fondati sulla Mindfulness specifici per il contrasto alle ricadute e che si sono rivelati particolarmente adatti allo scopo.